Penny Wirton: al via assemblea nazionale

I fondatori della scuola di italiano gratuita per migranti: “Siamo una famiglia”

“Alla Penny Wirton ci sentiamo una famiglia“: con queste parole i fondatori della Penny Wirton, scuola di italiano gratuita per migranti, hanno dato il via oggi alla settima assemblea nazionale delle 60 sedi distribuite in tutta Italia. Numerose le scuole in presenza per un totale di un centinaio di persone – tra insegnanti volontari e studenti migranti – da Bari, Bologna, Brescia, Castel Volturno, Faenza, Fara Sabina, Fidenza, Forlì, Frascati, Lanciano, Latina, Manziana, Milano, Monterotondo, Napoli, Padova, Parma, Pinerolo, Sassari, Settimo Torinese, Siena, Torino, Trento, Viterbo, Trieste. E con tutte le altre collegate da remoto.

“Io e Luce abbiamo inziato 16 anni fa, eravamo io e lei e poche persone, adesso guardate quanti siamo”, ha detto Eraldo Affinati riferendosi alla moglie e co-fondatrice Luce Lenzi. “Stiamo provando a entrare anche nel carcere di Cuneo dopo l’esperienza a Parma e Ancona”, ha aggiunto.

E così si è dato il via alle testimonianze dei migranti, dei giovani studenti italiani che svolgono l’alternanza scuola-lavoro e degli insegnanti volontari.

“Dopo i quattro mesi di Pcto mi sono innamorata della Penny Wirton e volevo continuare. Mi dovevo organizzare con lo studio però, perché l’anno scorso sono stata rimandata, non sono molto brava a studiare e quindi per poter venire qui ho dovuto migliorare i miei risultati a scuola altrimenti mamma non mi avrebbe mandato. E così ho fatto, quest’anno non sono stata rimandata – ha raccontato Giorgia, liceale romana -. La Penny Wirton ti coinvolge, sono stata affiancata le prime volte da un volontario esperto e poi ho iniziato a seguire un ragazzo che era completamente analfabeta e arabo, all’inizio mi sono un po’ demoralizzata ma poi ho preso coraggio: è un’esperienza di vita che va fatta.

Numerose le testimonianze dei migranti. “La Penny Wirton è diventata la mia seconda famiglia in Italia, perché oltre che imparato la lingua la Penny Wirton a Bologna i volontari sono molto bravi e gentili con noi, danno vestiti e scarpe. Voglio dire a Penny Wirton, forza Bologna e forza Italia”, ha detto Mamadou. “Loro danno medicine quando siamo malati, dare vestiti e tutti. Oggi sono venuto qua a visitare tutti i Penny e pregare per un migliore futuro”, ha aggiunto Sidi Mohamed. Entrambi studenti da Bologna.

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