Libri: Una scuola senza muri
Consigliato da: Eraldo Affinati, scrittore e fondatore della Penny Wirton, scuola gratuita d’italiano per migranti
Laura Bosio, responsabile della Penny Wirton milanese, ha pubblicato Una scuola senza muri (Enrico Damiano Editore). Libro da non perdere! C’è dentro la storia della nostra esperienza umana e didattica, sociale e antropologica, una straordinaria galleria di volti e storie: Felix, coi pantaloncini corti e l’occhio strabico, Amadou e Makan, maliani ambrosiani, Annabel, nigeriana col suo bambino di sei mesi nato da uno stupro, Pascal, rifugiato politico, Idowa, ghanese dagli incisivi storti, Alì, somalo alto un po’ scontroso. Non si finirebbe più di chiamarli all’appello insieme ai loro insegnanti volontari, donne e uomini speciali, pronti a regalare qualcosa di se stessi in cambio del mondo intero. Per me, per Luce, la lettura di questo testo non può che essere emozionante: vi ritroviamo la radice del nostro primo incontro con Laura, la sua voglia di gettarsi nella mischia, di mettersi in gioco davvero, anche bruciando le parole nella vita.
Stiamo parlando di una delle più importanti scrittrici italiane (sebbene molti dei volontari, come lei stessa confessa, non la conoscano in quanto tale). Fra i suoi tanti libri ricordiamo almeno: il memorabile esordio, I dimenticati (1993), Annunciazione (1997), Teresina (2004), Le stagioni dell’acqua (2007), Per seguire la mia stella (2017). C’è sempre stato in Laura Bosio un respiro stilistico originale, una capacità unica di entrare in sintonia coi mondi interiori che l’appassionano, antichi e moderni, un senso profondo della storia patria, come dimostra anche il testo composto insieme a Bruno Nacci, Da un’altra Italia (2014).
A ben riflettere, Una scuola senza muri è una sintesi fantasmatica di tutto questo, come se nell’impegno di Hamzah e negli occhi di Mariela, studenti della Penny Wirton, Laura avesse ritrovato lo stupore che da bambina faceva spingere sui pedali Caterina Guerra, la giovane protagonista di un altro suo commovente romanzo, Le notti sembravano di luna (2011). Nei nostri allievi, sopravvissuti ad avventure spesso dolorose, la scrittrice decifra la lotta angosciosa ma infine risolutiva di Giacobbe con l’Angelo, fino al punto di invocare uno jus migrandi, cioè un diritto di migrazione internazionale che, come testualmente lei dichiara, “non si modifichi in funzione di strategie socioeconomiche o sovraniste locali.”
Tanti sono gli spunti offerti da Una scuola senza muri – che I Quaderni della Penny Wirton invitano a leggere – ma uno in particolare intendo segnalare come caratteristico dell’azione in cui siamo coinvolti: il richiamo di Henry Bergson alla vitale transitorietà della condizione umana. “L’essere vivente è soprattutto un punto di passaggio e l’esistenza della vita consiste nel movimento che la trasmette.”
Eraldo Affinati