Volontariato: sogni che prendono il volo alla Penny Wirton
Alla Penny Wirton, scuola di italiano gratuita per migranti, ogni giorno centinaia di volontari, sparpagliati in tutto il Paese, fanno un enorme sforzo collettivo per donare alle donne e agli uomini che transitano o restano sul nostro territorio, un piccolo bagaglio di parole e insieme a quelle un sogno da realizzare.
La padronanza del linguaggio è la prima vera frontiera da superare per i migranti, la via che gli permetterà di esprimere il mondo che si portano dentro ma anche di stabilire rapporti e relazioni umane attraverso i quali realizzare i loro sogni.
Gran parte delle braccia e delle menti prestate all’insegnamento dell’italiano nelle scuole Penny Wirton sono giovanissime: sono ragazze e ragazzi che grazie ai percorsi di alternanza scuola-lavoro si approcciano al mestiere dell’insegnamento. Sono adolescenti, anche loro con la testa piena di sogni e di aspirazioni che, qualche volta, come è accaduto alla sedicenne Valeria Bueti, studentessa del liceo classico Augusto di Roma, prendono il volo proprio tra i banchi della Penny Wirton. Alla Penny Wirton “ho confermato il mio sogno di bambina: diventare una maestra”, scrive Valeria.
A tutti gli adolescenti che offrendo parte del loro tempo ai coetanei meno fortunati realizzano un sogno, o semplicemente intravedono una strada per il loro futuro, dedichiamo la testimonianza di questa giovane ragazza.
I have a dream
di Valeria Bueti
È passato più di un mese da quando ho concluso il mio percorso di Pcto alla Penny Wirton. Per me è stata un’esperienza magnifica, ho conosciuto persone magnifiche. Inizialmente ero molto preoccupata, credevo che non sarei stata in grado di insegnare loro l’italiano, avevo paura. La terza lezione invece, mi ha dato sicurezza.
Ho conosciuto una donna proveniente dal Bangladesh, era molto dolce e ricca di voglia di fare, di imparare. A fine lezione mi disse: “La prossima volta posso avere di nuovo te? Tu sei l’unica che va lenta e che io capisco”. Io sono stata felicissima di questa sua richiesta tanto che, infatti, accettai. La volta dopo, mi presentò il figlio, un bimbo bellissimo, adorabile, di 11 anni. Desiderava che lo seguissi io, nel suo percorso di studio dell’italiano. Tra noi, si è instaurato subito uno stupendo rapporto. Da quel momento, ogni lezione l’ho trascorsa con lui. Prima di iniziare la lezione vera e propria, ci raccontavamo ciò che avveniva nelle nostre giornate. Lui mi raccontò anche di episodi di bullismo che viveva a scuola. Insieme allora, abbiamo scritto una frase, che lui avrebbe dovuto ripetere ogni volta alla professoressa, in sua discolpa. A Natale mi ha anche portato un regalino per ringraziarmi: una sciarpa. Sciarpa che io indosso tutte le mattine. È stato molto carino da parte sua.
L’ultima lezione per me è stata straziante. Mi ero affezionata a lui moltissimo e l’idea di doverlo lasciare, di non rivederlo più, mi distruggeva. Per questo, gli portai un pensierino: una penna con uno smile e dei cioccolatini. Speravo che in questo modo, lui non si sarebbe mai dimenticato di me. Di certo, io non lo farò.
Grazie a lui e alla Penny Wirton, io ho confermato il mio sogno di bambina: diventare una maestra. È stata un’esperienza bellissima, che mi ha dato molto. Auguro a tutti di avere l’opportunità di svolgere questo percorso di Pcto, perché é veramente un percorso che ti entra nel cuore e non ti abbandona più.