Migranti: Runa, Ramim e Doel, tempo di lezioni a distanza
Runa Reza è una mamma del Bangladesh. Di suo figlio, Ramim, ne ha parlato la studentessa Valeria Bueti nel post “I have a dream“. Runa, in questo periodo in cui non è possibile incontrarsi da vicino, sta facendo lezione a distanza con Letizia Perticarini, maestra volontaria della Penny Wirton, scuola di italiano gratuita per migranti, di Roma. In questo articolo Letizia ci parla di Ramin che scrive e parla perfettamente in italiano mentre disegna animali della sua terra di cui ha solo sentito parlare e di sua madre che con l’italiano ha ancora alcune difficoltà. Un post che ci fa riflettere, ancora una volta, sull’importanza del diritto alla cittadinanza per questi bambini, già italiani a tutti gli effetti, ma che sulla carta non lo saranno fino ai diciott’anni o fino a quando la legge non si metterà al passo con una società ormai multiculturale.
Ramim e Doel
di Letizia Perticarini
Nonostante questi giorni di quarantena, a causa del coronavirus, con la conseguente sospensione delle lezioni, la Penny Wirton di Roma ha deciso di attivare una didattica digitale a distanza grazie ai tanti volontari che si sono resi subito disponibili per non perdere il contatto con i propri studenti. È partita subito la macchina organizzativa riuscendo a rispettare la cosiddetta distanza sociale e mantenendo una grande connessione emotiva. Runa Reza è una mamma del Bangladesh. Tra i suoi figli c’è Ramim: il bambino bellissimo e adorabile di cui ci ha parlato Valeria. Ramim mi ha inviato tramite whatsapp un disegno raffigurante l’uccello nazionale del Bangladesh, Doel, simbolo del suo paese tanto che a Dhaka gli hanno dedicato una bellissima piazza. È molto contenta sua mamma Runa la quale, durante una lezione, mi ha detto: “Non importa se io non imparo bene l’italiano, importante è che lo imparino i miei figli”. A loro va tutta la mia ammirazione.