Scuola: la Penny Wirton è anche a distanza
“Da quando abbiamo dovuto sospendere le lezioni stiamo cercando di recuperarle online, assicurando la didattica a distanza. Sono lezioni di italiano gratuite per migranti”. Lo spiega Eraldo Affinati, fondatore della Penny Wirton, scuola di italiano gratuita per migranti, in un video realizzato per “Fraternità di Romena”
Con la didattica a distanza “cerchiamo di mettere in contatto gli studenti provenienti dai centri di accoglienza con gli insegnanti volontari della scuola Penny Wirton. Le lezioni si svolgono con il cellulare, con Whatsapp, Skype o altre piattaforme digitali. Ognuno ha i suoi strumenti. L’importante è stabilire il contatto e mantenerlo”, prosegue Eraldo.
In tutte le Penny Wirton d’Italia insegnanti e volontari si sono mobilitati per fare le loro lezioni “vicino da lontano”.
A Roma si sono svolte già un centinaio di lezioni in questo modo, uno a uno, ma a distanza. Tra alti e bassi “non ci sono le decine e decine di persone che stanno una vicina all’altra come prima – racconta Eraldo -, ma per questo dobbiamo lottare per quello che più ci sta mancando, l’essenza dell’umanità. Oggi siamo in una condizione estrema che ci rivela quanto è importante il sorriso, la battuta e lo stare insieme che oggi ci manca. Non dobbiamo dimenticare quello che adesso ci manca, domani lo apprezzeremo ancora di più”.
E intanto le volontarie di Roma, grazie a Donata Marciano che ogni sera fa un resoconto delle lezioni svolte, inviano le loro prime testimonianze di questo periodo nuovo, che è di isolamento e sofferenza ma anche di scoperta del nuovo attraverso una vera e propria rivoluzione telematica della didattica.
“Non sono i numeri a cui eravamo abituati a Casal Bertone ma, considerate le difficoltà create dalla distanza fisica, dall’audio spesso ballerino delle comunicazioni e dall’imperizia tecnologica di alcuni, non possiamo lamentarci – scrive Donata -. Oggi Alessandra, ha fatto conoscere i suoi figli a Merhawi, e Merhawi ne è sembrato divertito e contento. Flavia si sforza (senza molto successo!) di convincere Daniel a smettere di fumare. E tutti coloro che seguono studenti albanesi, oggi hanno proposto il bel discorso del loro presidente Edi Rama, vuoi come audio da comprendere, vuoi come testo da leggere, vuoi come argomento di conversazione. Ezat, era arrivato in Italia, ad Alessandria, a 12 anni, come giovanissimo calciatore. Patrizia Capaccetti gli sta facendo scrivere la sua storia. Insomma, andiamo avanti. Ci vorrà ancora parecchio tempo prima di poterci ritrovare tutti insieme nello stesso rumoroso stanzone, ma nel frattempo la Penny Wirton non si ferma”.
“Mi permetto di condividere quello che sto facendo con un ragazzo albanese Lionel – scrive Antonia -. Gli ho mandato il video bellissimo del presidente dell Albania, gli ho chiesto di scrivere quello che capisce e domani facciamo lezione su questo video. Per me una grande gioia che volevo condividere con voi”.
“Durante la lezione con Maksilijano di un’ora – racconta Letizia – abbiamo letto il brano ‘Hai un bel carattere’ che gli avevo inviato sul suo telefono con il relativo esercizio. Essendo uno studente albanese, come consigliato da Antonia, abbiamo cercato di commentare insieme il discorso del presidente Rama di cui era a conoscenza. Infine, nel corso della conversazione sono state pronunciate alcune parole di cui ignorava il significato e che abbiamo cercato su google traduttore. Ho concordato con lui lezioni di un’ora ciascuna tutti i pomeriggi dal lunedì al venerdì poiché mi sono accorta che, dati i mezzi a disposizione e la mancata presenza fisica, l’attenzione e l’interesse dopo un’ora vanno scemando”.
“Sia oggi che sabato scorso ho provato a fare delle mini lezioni a Romany: conoscenza dell’italiano quasi nulla – scrive Caterina -. Ho pensato di fare delle pillole di mezz’ora ma tutti i giorni, per non farlo stancare. Non è facilissimo perché non si sentiva bene, poi cadeva la linea, poi non volevo spaventarlo con il video perché è un ragazzo egiziano di 16/17 anni e io dopo 3 settimane di clausura sembro la nonna di Cappuccetto rosso… Allora gli mando prima, su Whatsapp, delle pagine preparate. Sabato gli ho mandato le 27 parole, ognuna con il suo disegno, dal libro rosso. Le abbiamo lette insieme e ripetute molte volte e gli ho chiesto poi di impararle a memoria. Oggi, invece, 2 schede: una con il verbo ‘essere’ e una con ‘avere’. Lette e ripetute molte volte insieme con piccole frasi. Spero abbia capito che le deve imparare a memoria e, comunque, mi sembra risponda bene. Domani ricominceremo daccapo con piccole frasi.Certo se alla fine impara un po’ d’italiano sarà un vero miracolo ma è già importante fargli sentire una corrente di attenzione e un desiderio di coinvolgerlo. Ci si prova”.
Da Chioggia Anna scrive: “Siamo molto contenti di ricevere vostre notizie in questo particolare momento, in primo luogo perché le vostre dettagliate istruzioni ci permettono di avviare la didattica a distanza e poi anche per mantenere attivo uno scambio tra noi in questa particolare congiuntura. Noi a Chioggia abbiamo dovuto chiudere l’attività nell’ultima settimana di febbraio. Come volontari abbiamo continuato a mantenere un contatto telefonico con i nostri studenti (soprattutto con coloro che ci hanno chiesto aiuto per i più svariati motivi, tra cui spiccano la salute e il lavoro). Nello stesso tempo, però, ci siamo resi disponibili nei confronti di numerose altre persone fragili del nostro territorio, affiancando come volontari della Penny Wirton, la rete di solidarietà che si è attivata a Chioggia a seguito dell’emergenza, e che è costituita da varie associazioni locali: l’Emporio Alimentare, la Croce Rossa, la Protezione Civile. Abbiamo, dunque, da un lato dovuto sospendere il servizio scolastico, ma dall’altro, ci siamo posti in ascolto del territorio e delle sue necessità: comunichiamo ai responsabili organizzativi nomi, indirizzi e telefoni affinché tutte le persone in stato di bisogno, possano ricevere a casa pacchi alimentari, farmaci e quant’altro è indispensabile per vivere. I nostri studenti – attualmente 77 – continuano a essere ovviamente i destinatari dei nostri pensieri e delle nostre azioni quotidiane, insieme a tanti altri che si sono aggiunti lungo la strada”.
E ancora c’è chi, come Marina e Cecilia, della Penny Wirton di Roma, ci raccontano questo momento con una fotografia, o meglio uno screenshot.