Scuola: da Bari un e-book per migranti e volontari
La chiusura delle scuole e il blocco delle attività, dovuto all’emergenza coronavirus, hanno ispirato intuizioni e nuove esperienze alla Penny Wirton, scuola di italiano gratuita per migranti, di Bari.
Tre volontarie, affiancate in un secondo momento da una giovane studentessa, hanno coinvolto i migranti in un progetto che ha portato alla realizzazione di un e-book in cui sono raccolte storie, favole, giochi e testimonianze.
Proponiamo qui l’e-book e il racconto che ci fanno Licia Positò e Rosalina Ammaturo di quest’esperienza.
Incontrarsi, anche in tempo di pandemia
di Licia Positò e Rosalina Ammaturo
È ancora forte, nonostante i mesi trascorsi, il ricordo dell’incontro virtuale tra tutte le scuole Penny Wirton realizzato il 13 giugno: abbiamo capito che la distanza non indebolisce legami e, anzi, può addirittura rafforzarli . È quello che è accaduto a un gruppo di volontarie, studentesse e studenti della Penny Wirton di Bari, in tempo di pandemia.
Il primo passo
Nel 2018 avevamo sottoscritto un’intesa con il Cpia cittadino per partecipare al progetto in rete “Io studio in Puglia”. Il progetto contemplava la possibilità di collaborare con gli istituti scolastici. Quando nel mese di febbraio abbiamo avuto i primi incontri con le maestre della scuola primaria San Filippo Neri abbiamo toccato il cielo con un dito. Abbiamo incominciato a progettare dei laboratori in cui Nazma, Arbaz, Ibrhaima, Raheleh, Maimouna, Isha, Fall avrebbero fatto conoscere a bambine e bambini di quinta elementare storie, musiche, giochi dei loro Paesi lontani. Il punto d’arrivo era una grande festa, programmata per il 26 maggio, giorno dedicato a San Filippo Neri amico degli ultimi e degli esclusi. E invece è arrivato il lockdown che ci ha separati ma non fermati.
Il lockdown
Abbiamo deciso di non lasciare con l’amaro in bocca studentesse e studenti che avevano accolto il nostro invito con entusiasmo, dimostrando di volerci donare tutta la ricchezza delle loro storie. Abbiamo incominciato a incontrarci a distanza, si è aggregata a noi tre volontarie anche una giovane studentessa che ci aveva appena contattati perché desiderava conoscere la nostra esperienza. È nato un lavoro collettivo costruito nei nostri incontri settimanali. È stato come mangiare le ciliegie da un cesto: un’idea ne ha tirata un’altra e abbiamo raccolto favole, poesie, giochi, testimonianze, abbiamo messo insieme le lingue di Paesi dell’Asia e dell’Africa ma soprattutto, in un tempo sospeso, abbiamo fatto incontrare donne e uomini.
Un nuovo inizio
Ora ci stiamo organizzando per ripartire, molti volontari si sono resi disponibili. Ci daremo un nuovo paradigma educativo, supereremo schemi e modelli prefissati e allora, noi che al Sud siamo avvantaggiati dal bel tempo, ripartiremo dalle piazze, dai giardini, dal lungomare, dai cortili. L’intera città sarà la nostra aula didattica, approderemo poi in piccoli gruppi nelle tre aule che l’istituto comprensivo San Giovanni Bosco ci metterà a disposizione. Tutto questo senza escludere la didattica a distanza che affiancherà le incursioni nel territorio per tutto l’anno.
Ci auguriamo di realizzare con i bambini e le bambine laboratori creativi e interculturali, per ora siamo felici di poter condividere nei Quaderni della Penny Wirton l’ebook che raccoglie e testimonia la ricchezza dell’incontro e dell’accoglienza.
Ed eccolo qui l’e-book