Roma-Bari-Senegal: la dad abbatte le frontiere
Un incontro speciale che unisce idealmente Roma, Bari e il Senegal. La forza di trovare anche nella distanza della didattica online – con cui la Penny Wirton, scuola di italiano gratuita per migranti, sta rispondendo alla pandemia – un’opportunità per creare relazioni umane. Ce lo racconta la volontaria della sede romana Letizia Perticarini che ci fa scoprire l’amicizia digitale tra Jabar e Matar.
Roma-Bari-Senegal: la dad abbatte le frontiere
di Letizia Perticarini
A quasi un anno dall’inizio della pandemia e dopo stagioni trascorse nella costrizione domestica per proteggerci dal Covid-19, la Penny Wirton, scuola di italiano gratuita per migranti, continua a svolgere il suo ruolo attraverso la didattica a distanza e io con lei. Sento di dover tornare sull’argomento, pur avendolo già fatto rendendo la mia testimonianza legata a Jabar, lo studente che seguo da settembre insieme a Giorgia, la studentessa in affiancamento del Pcto, perchè “i terzetti” nel corso di questi mesi cambiano e con essi, le esperienze.
Questa volta voglio raccontare dell’incontro tra Jabar e Matar Gueye, studente laureato all’università Orientale di Napoli e attualmente aspirante insegnante volontario della “neonata” Penny Wirton di Castel Volturno. I miei timori iniziali legati a una nuova conoscenza e alle difficoltà del collegamento in videochiamata, che in questa occasione avveniva tra Roma dove si trova Jabar,e Bari dove mi trovo io temporaneamente, e il Senegal dove si trova Matar (rientrato temporaneamente nel proprio Paese per problemi familiari) sono stati in breve tempo fugati.
Jabar e Matar sono entrati subito in sintonia come se si conoscessero da sempre, si sono “riconosciuti” perchè si sono visti uguali in quanto stranieri e dopo i preliminari sul Paese di provenienza, il credo religioso e l’ironia sulla somiglianza fonetica dei loro nomi (alla fine della lezione io sono diventata Letiziar!), la lezione ha assunto la connotazione dell’accoglienza e della relazione umana che ne scaturisce, tanto da far scrivere a Jabar il suo personale diario del pomeriggio.
Che dire? Ancora una volta, la tanto discussa didattica a distanza, ha prodotto i suoi frutti. Certo, l’affiancamento con gli insegnanti volontari e gli studenti in Pcto, avviene non più in presenza, poichè in questa fase il pericolo non è ancora scampato, manca il corpo a corpo, quell’esperienza tattile che caratterizzava i nostri incontri a Casal Bertone ma l’esperienza sensoriale che la dad ci sta facendo riscoprire, è altrettanto importante e utile a creare valori e diventare un nuovo modello di impegno sociale ed etico. Anche questa volta… volevo dirvelo! Grazie Penny Wirton.
Ed ecco la pagina del quaderno di Jabar