Migranti: un po’ di Penny Wirton in Europa
Tra le “Voci dall’Europa” che hanno preso parte all’omonimo convegno al liceo Porporato di Pinerolo, in provincia di Torino, c’era anche Matteo: liceale che svolge volontariato alla Penny Wirton, scuola di italiano gratuita per migranti. Qui la storia dell’incontro tra Matteo e Muradi, coetaneo pakistano.
Un po’ d’Europa alla Penny Wirton
di Matteo, liceale di Pinerolo
Sono arrivato alla Penny Wirton per un’intervista da utilizzare per un progetto sulle politiche migratorie, e l’occasione è diventata un momento di intensa scoperta di una nuova realtà e di nuovi volti con un nome, una storia, un passato e un futuro.
Così all’intervista è seguito il gusto di ritornare proprio in quelle stesse aule che, al mattino, rappresentano la nostra dimensione scolastica quotidiana di liceali e, al pomeriggio,si trasformano per incanto in uno spazio aperto, con banchi sparsi intorno a cui si trovano volti di Paesi lontani: si respira un’ insolita aria informale e accogliente.
All’inizio ero un po’intimorito e spaventato di dover fare ‘l’insegnante di italiano. Pensavo di non essere all’altezza e mi immaginavo di dover replicare una situazione simile a quella che si verifica in classe: lezioni teoriche ed esercizi, conversazione guidata su un tema e ascolto in lingua.
Invece mi si è aperto un altro mondo: una dimensione di naturale vicinanza con Muradi, il ragazzo pakistano che ho conosciuto alla Penny Wirton: ci siamo presentati e ci siamo raccontati con gesti e parole in italiano e in inglese. La mia e la sua timidezza hanno lasciato spazio al piacere di incontrarci e fra un mercoledì, un venerdì pomeriggio e l’altro, la sua scrittura si è fatta più sciolta di pari passo con il modo in cui io tentavo di indicargli lettere, parole e frasi…
Oggi sono qui per raccontarvi che l’italiano imparato e insegnato è frutto di una conoscenza, vicinanza e amicizia.