Ucraina: Eraldo Affinati nei luoghi chiave della guerra
In otto puntate – sulle pagine del quotidiano L’Osservatore Romano – Eraldo Affinati, fondatore della Penny Wirton, scuola di italiano gratuita per migranti, ha attraversato i luoghi chiave della guerra in Ucraina.
Da Černivci, a ridosso della frontiera rumena a Kyiv. Da Poltava a Kharkiv, da Izyum a Leopoli, Affinati torna a casa con un bagaglio di domande: “Cos’è una nazione? La lingua in cui pensiamo, scriviamo e parliamo? Il terreno dove abitiamo? I valori in cui ci identifichiamo? Un patto che abbiamo firmato e che vogliamo a tutti i costi far rispettare? Le favole che mamma ci raccontava quando eravamo bambini? La tradizione storica alle nostre spalle? Il frutto di una guerra? La memoria del passato? Il sogno del futuro?”, si chiede lo scrittore.
Tutto il resto è passaggio, di cose e di tempo: di carretti trainati da cavalli e di bambini in bicicletta, di animali randagi e uomini che vagano con la camicia sbottonata, di musica che si leva in cielo come una preghiera e grattacieli che si ergono come soldati sulla terra e sulla guerra. Di profughi in fila ai centri di distribuzione alimentare, di treni che carcollano, di manifesti che incitano i giovani ad arruolarsi, e di allarmi aerei, bunker e sirene, di volontari stremati e campi minati, girasoli, corpi ammassati.
Un reportage che attraversa la guerra e la storia di una terra e fa riflettere sul senso di identità, personale e collettivo, di un popolo e dell’occidente tutto.
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