Volontariato: la Giornata mondiale alla Penny Wirton
Da nord a sud Italia come in tutto il mondo si celebra oggi la Giornata del volontariato. E gli insegnanti volontari della Penny Wirton, scuola di italiano gratuito per migranti, la trascorreranno alle prese con l’ennesima lezione. Senza classi, senza campanelle e senza voti, faccia a faccia e uno a uno, le lezioni di italiano alla Penny Wirton sono molto di più che un corso di lingua: sono incontro, relazione umana, accoglienza, rispetto dei diritti umani.
Da Siena a Milano, da Forlì a Treviglio, da Bologna a Pinerolo, in tanti, per la Giornata mondiale del volontariato – che ricorre il 5 dicembre – nelle 60 sedi della Penny Wirton stanno portando la loro testimonianza.
Alessandra – Penny Wirton Bologna
Nei miei tanti anni di lavoro come assistente sociale con i minorenni sottoposti a procedimento penale, ho avuto a che fare con ragazzi che la scuola aveva giudicato non meritevoli di un futuro, una scuola che prima li aveva emarginati pretendendo da loro gli stessi tempi dei ragazzi cresciuti in famiglie colte e dove lo studio era una priorità e poi li aveva espulsi. Ragazzi feriti dalla scuola e che di conseguenza la odiavano. Alla Penny Wirton ho incontrato ragazzi svantaggiati, che nelle nostre scuole avrebbero fatto la stessa fine, e invece qui la loro energia e motivazione, vengono mantenute come un bene prezioso. La loro difficoltà linguistica, la loro storia diventano la base fondante della nostra relazione con loro.
Una relazione privilegiata che nasce dal desiderio di cambiamento e quando non c’è lo si suscita reciprocamente
Lucia Raffaelli – Penny Wirton Siena
Alla Penny Wirton con volontariato intendiamo mettere in comune ognuno un granello di sabbia per co-costruire, discenti e docenti insieme, una possibilità di conoscenza e approfondimento di una lingua e di una cultura, nella convinzione che come diceva Nelson Mandela “l’educazione è l’arma più potente che si possa usare per cambiare il mondo”.
Silvia Vannini – Penny Wirton Milano
Il libro di James Crawford “Maledetti confini” insegna che nel momento in cui si traccia una linea di confine, si sancisce una separazione: qualcuno sta di qua, qualcun altro sta di là. E familiarizzare o addirittura solidarizzare può trasformarsi in un processo più complicato di quando quella linea non c’era. Il volontario ignora il confine, anche quando quello si interpone a forza e fa pesare la propria esistenza. Con le differenze di lingua e di cultura, con i vincoli di legge, il confine è presente e ricorda al volontario che il suo lavoro è in salita e che ci vorrà molta determinazione per neutralizzare quella separazione. Allora il volontario guarda negli occhi il suo studente, ascolta la sua storia, le sue peregrinazioni, raccoglie i racconti dei momenti di gioia, dei ricordi e delle aspirazioni. E sorride, pensando al confine, ai confini, che si credono più forti ma che sono destinati a soccombere. Perché come mostra anche l’ultimo film di Ken Loach “The Old Oak” è sufficiente mangiare insieme alla stessa tavola per sgomberare la strada dalla diffidenza e aprirsi agli altri che credevamo diversi da noi.
Alessandra De Cupis – Penny Wirton Milano
Gran via vai per le scale della Penny Wirton milanese. Un via vai intenso, partecipe, quasi allegro. Bello entrare nella sala luminosa, vetri e raggi di sole di quest’autunno siculo-meneghino, e osservare un’assemblea di bianco capelluti insegnanti mescolati a liceali e universitari venuti a fare i volontari, tutti seduti pazientemente nella stanza dell’accoglienza, a chiacchierare con i colleghi mentre aspettano l’incontro con gli alunni. Arrivano, arrivano! E loro, o meglio noi insieme a loro, siamo contenti.
Enrica Tarantino – Penny Wirton Forlì
I pensieri guida che sostengono l’impegno quotidiano della mia vita sono: educazione permanente, per me e per chi mi circonda, cultura e confronto fra culture, libertà. Vivere l’esperienza della Penny Wirton, che da vecchia maestra frequento da tempo e ancora oggi, a 83 anni, con gioia, mi permette di dire da quale parte della famiglia umana voglio stare. E l’immagine e la misura della gioia di esserci sono i saluti della sera nel cortile, quando usciamo: sono tutti i colori, le espressioni e gli abbracci reali o anche solo quelli pensati e desiderati.
Adriano Servi – Penny Wirton Forlì
Il volontariato non è un’attività che restituisce un compenso diretto per chi la pratica, ma ciò che restituisce a livello sentimentale è impagabile. Alla Penny Wirton si sviluppa un’empatia e una consapevolezza maggiore verso realtà con cui non ho avuto modo di interfacciarmi nel quotidiano; ci si rapporta con persone che non avrei mai potuto conoscere prima, si formano legami unici permessi dall’interconnessione di una passione comune per l’umanità. Fare volontariato permette di essere più consapevoli verso altre realtà. Consolati da una quotidianità tranquilla, disturbata solo da preoccupazioni mondane, aiutare il prossimo è il primo passo per acquisire una consapevolezza maggiore del mondo, dell’altro e di noi stessi.
Cristina Morbidelli – Penny Wirton Treviglio
Il volontariato è un modo di continuare a praticare e diffondere, anche da pensionata, il valore della solidarietà mettendo a disposizione la mia professione di insegnante. L’incontro, la relazione con persone , per lo più donne di origine magrebina ed egiziana con storie personali e cultura diverse, sono arricchenti, gratificanti e umanamente significative. Il volontariato ti fa sviluppare naturalmente un forte senso di empatia, di gratitudine e di rispetto reciproco. Con le allieve, al di là delle difficoltà di comunicazione e comprensione linguistica, basta un sorriso o un abbraccio e qualsiasi barriera viene superata. Ed è questa una piccola speranza che tutti noi possiamo dare in un mondo dove prosperano intolleranza e violenza , diretta conseguenza dell’incapacità di comprensione tra le persone.
Voci dalla Penny Wirton Pinerolo
Il volontariato è vivere il momento presente: un’iniezione di fiducia e speranza nel futuro. Sono loro, i migranti che ci stanno insegnando questo (Carla)
Questa è la mia prima esperienza di volontariato. Mi sarebbe piaciuto cominciare a farlo prima! Spero di riuscire a mantenere questo impegno perché aiutare gli altri mi fa star bene. (Marta, 16 anni)
L’impegno del volontariato è un momento della setimana in cui sento di star facendo qualcosa per gli altri e per me stessa: conosco persone nuove, il mio orizzonte si espande e mi proietta nel mondo. (Paola, 17 anni)
Grazie alle lezioni alla Penny Wirton vedo davanti ai miei occhi, nei volti che incontro, la possibilità concreta di aiutare gli altri e di generare energie positive pur nella complessità del compito che mi sono assunta. (Elisa)
Il volontariato alla Penny Wirton fa bene al cuore. Aiuto Sahil nella lingua italiana ma è più importante il nostro incontro: conosco un po’ di lui e un po’ di me: è bellissimo! (Anna)
Avevo il timore di non essere adatta all’esperienza alla Penny Wirton ma qualcosa mi attraeva: oggi posso dire che è l’esperienza più coinvolgente della mia quotidianità. (Matteo)
La bellezza di scoprire storie diverse, incontrare volti nuovi, ma tutti con il sorriso e la voglia di incontrare l’altro: esperienza meravigliosa. Forse un piccolo gesto per costruire la pace fra i popoli che fanno parte di una sola grande famiglia umana. (Matilde)
L’esperienza alla Penny Wirton mi aiuta a mettermi in gioco, mi ha permesso di conoscere più a fondo le mie capacità e di avvicinarmi a nuovi mondi. Sapere che posso aiutare altre persone mi rende estremamente felice. (Angelica)
Sono grata di poter vivere un’esperienza così intensa: entra il mondo nella mia quotidianità. (Lucia)
Penny Wirton è una straodinaria esperienza che mi sta aiutando a crescere, a diventare una persona migliore. (Anna, 16 anni)
Ho conosciuto Vlada, una ragazza ucraina, che mi racconta il suo mondo, la sua terra: sto entrando nella vita del mondo. (Rebecca)
Il volontario è qualcuno che aiutando gli altri prova a salvare se stesso. (Greta)
La paura iniziale di non essere all’altezza è stata ampliamente spodestata dalla gioia che mi dà la vicinanza e la fratellanza delle nostre presenze in un’aula. (Simona)
Spesso fare volontariato appare come un grande impegno: alla Penny Wirton mi sembra semplicemente di essere in famiglia, stare insieme fra parole, pronunce e frasi da comporre non è mai stato così piacevole. (Alice)
Sono ormai molti anni che svolgo la mia attività di volontariato, in ambiti diversi. Ho incontrato persone in grande difficoltà con storie personali anche molto tristi e complesse. Ho cercato nel mio piccolo di dare quello che potevo, ma sono felice di aver ricevuto molto di più da chi ho incontrato. E’ stata la più bella esperienza della mia vita e ringrazio Dio di poter stare vicino e aiutare chi è in difficoltà. (Alessandra)
Dopo anni di volontariato in centri anti violenza, la Penny Wirton mi ha rigenerato emotivamente: partecipo con empatia ai progressi lenti ma continui dei miei studenti, mi intenerisco con i giovani, divento amica degli adulti. Mi sento arricchita. (Maria)