Trieste: tra tombole e regali vincono le relazioni umane
Dei lunghi e allegri giorni di feste natalizie, tra tombolate e regali, alla Penny Wirton, scuola di italiano gratuita per migranti, vincono le relazioni umane e in particolare quella tra persone che, pur trovandosi in ruoli diversi, per provenienza e arrivo, finiscono per sostenersi a vicenda. È il caso di decine di insegnanti volontari e studenti migranti e lo si vede bene in questi due scorci di festa che arrivano da Marina Del Fabbro, volontaria della Penny Wirton di Trieste.
BRUNA E SABAL
Quest’anno alla Penny Wirton di Trieste sono arrivati molti nuovi volontari. Tra questi c’è Bruna: discreta, accogliente. Come tutti, anche lei, dopo un paio di pomeriggi di affiancamento ha iniziato con Sabal, un giovane nepalese di primo arrivo, ancora molto in difficoltà con la lingua ma dallo sguardo aperto e atteggiamento positivo, ben determinato a imparare l’italiano. L’abbinamento sembra funzionare bene ma un pomeriggio, prima di iniziare la lezione, Bruna dice che in questi mesi si è trovata benissimo, che l’ambiente le piace, trova che il servizio che la Penny Wirton offre sia assolutamente importante, ma lei non si sente adatta: il suo studente è bravo e volonteroso e lei teme di non essere all’altezza del compito mentre quel giovane merita un insegnante più esperto. Restiamo tutti stupiti, la rassicuriamo: Sabal viene a scuola sempre contento, nelle pause è sorridente, l’impressione è che sia soddisfatto della lezione. Bruna però ha deciso che è la sua ultima lezione. Poi, però, quando prova a parlarne con Sabal il ragazzo risponde: “Bravo io? No, no io… tu! Tu brava! Io imparo perché tu brava”. E così Bruna cambia idea. A volte i ruoli si invertono e sono gli studenti a dover incoraggiare i loro insegnanti.
TOMBOLE, NUMERI E REGALI
Alla Penny Wirton di Trieste, dopo l’iniziativa del 6 dicembre quando si festeggia San Nicolò e sul tavolo della merenda sono stati lasciati sacchetti di dolci e biscotti, le volontarie si sono ingegnate anche per una tombola: obiettivo, insegnare ai migranti la lettura dei numeri. Parecchi di loro, infatti, abituati a leggere da destra a sinistra, invertono le cifre. Così in questi giorni natalizi la volontaria Paola ha proposto una lezione alternativa: una tombola. A metà dicembre sono arrivati i sacchetti di chicchi di mais e fagioli per segnare i numeri usciti, le cartelline e la tombola, oltre che i premi. Per la parte finale di una lezione quindi gli studenti sono stati invitati a sedersi tutti attorno al tavolo grande. Dapprima un po’ di perplessità e poi una vera e propria babelica gazzarra quando è iniziata la distribuzione delle cartelline e soprattutto le spiegazioni: parte in italiano, parte in inglese, ma anche in urdu, punjabi e altre lingue. A chiamare i numeri è stata Reza, la confusione si è attenuata, il gioco è stato compreso, e tra allegria e aspettativa sono arrivati il primo terno, la prima quaterna e cinquina e soprattutto i primi premi: graditissime lattine di Monster e per le tombole addirittura auricolari. Confusione e allegria sono state contagiose e incontenibili, difficile smettere. E il tombolino è stato premiato con un pacchetto di arachidi.