La bellezza di Penny Wirton, lettera di Eraldo Affinati alle scuole

La lettera aperta di Eraldo Affinati alle Penny Wirton, scuole di italiano gratuite per migranti, chiuse a causa dell’emergenza coronavirus.

Carissime amiche e amici di tutte le Penny Wirton d’Italia,
il momento è difficile: inutile negarlo. Le nostre lezioni sono sospese a tempo indeterminato ma in tanti fra noi stanno cercando di continuare l’attività didattica a distanza. 

In particolare a Milano, Laura Bosio ci segnala: “Facciamo lezione principalmente con Google Duo, molto semplice da installare e usare, o con le videochiamate whatsapp. Tre quarti d’ora o un’ora. Finora tutti sembrano contenti”.

Anche padre Luciano Larivera, della Penny triestina, ci dice più o meno la stessa cosa: “Proveremo a fare lezioni con lo smartphone su whatsapp con alcuni studenti stranieri.” E ci manda questo link (Clicca qui per aprirlo) dal quale è possibile vedere alcune delle modalità che consentono di effettuare lezioni a distanza.

Molti, come Lisa di Senigallia, che è diventata mamma da poco (Marco, un bellissimo bambino), esprimono una comprensibile inquietudine. Cosa sta succedendo? Quanto durerà questo periodo? E quali strascichi lascerà, fuori e dentro di noi? Tutti ce lo stiamo chiedendo. Percepiamo che dovremo lavorare a lungo per ricucire lo strappo. 

C’è scoramento, è vero, però nella crisi sanitaria, economica e spirituale che stiamo vivendo, vediamo crescere un sentimento di coralità, una passione popolare, che ci conforta e sulla quale dovremo puntare. Dobbiamo sperare in bene.

Ho appena parlato al telefono con Antonia Laghi, l’ex partigiana romagnola di Forlì nostra amica. Mi ha detto di credere nell’umanità. Se lo dice lei, che fra poco compirà 100 anni, come facciamo a non pensarlo noi? Questa incredibile condottiera ha aggiunto: “Le Penny Wirton sono la nuova Resistenza”. Detto da Antonia, che gettò dei papaveri rossi in segno di omaggio sul cadavere di mio nonno fucilato dai nazisti il 26 luglio del 1944, mi è sembrato di buon augurio.

Estendo quindi a tutti voi il finale di una lettera che, pochi giorni fa, abbiamo inviato ai volontari della Penny romana.

“Possiamo confidarvi anche noi, io e Luce, un’emozione, pensando di interpretare un po’ della vostra? In tanti anni di scuola siamo diventati una grande famiglia, ma la difficoltà che stiamo vivendo adesso ci rende paradossalmente ancora più vicini, fraterni e solidali. Solo quando ti viene a mancare la consuetudine settimanale degli incontri, dei sorrisi, delle battute, capisci davvero la dimensione umana che la nostra comunità parascolastica rappresenta: un luogo dove i colori si mischiano, i caratteri s’incrociano, le tristezze spariscono, le allegrie fioriscono, le lingue si moltiplicano, le età e i generi si legano e tutto nasce e ricresce non solo sull’erba, anche sulle sterpaglie. Vivere, volare, sognare, nella fratellanza universale, come bambini disposti a credere alle favole e adulti, giovani e anziani, che non ci vogliono rinunciare. Ecco perché, pur non sapendo quando finirà questa sospensione obbligata, non dobbiamo perdere nemmeno un briciolo della passione partecipativa e dell’entusiasmo ‘contagioso’ che ci ha fatti conoscere. Nemmeno un pizzico, ripetiamo. E quando torneremo a Casal Bertone, accogliendo Mohamed e Kadigia, saremo ancora più forti e motivati di prima perché avremo compreso la bellezza profonda e indicibile che adesso ci manca”.

Eraldo Affinati

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