Studenti-insegnanti, il racconto di Matteo
La mia esperienza alla Penny Wirton di Bologna
di Matteo Lazzari
In questo amaro 2020 appena giunto al termine, un nuovo protagonista della nostra quotidianità, il Covid, ha imposto a tutti un nuovo approccio alla socialità, specie per chi come noi si divide tra scuola e volontariato: la didattica, in particolare, ormai da mesi presso la nostra associazione viene infatti svolta a distanza, online, su diverse piattaforme come Zoom, Google Meet e Whatsapp. I 67 studenti e i 55 volontari (tra cui diversi studenti provenienti dagli istituti del territorio per progetti di alternanza scuola lavoro) della Penny Wirton si sono, chi più chi meno, dovuti reinventare per poter proseguire il già tortuoso percorso dell’insegnamento (parola preziosa, con cui intendiamo scambio orizzontale di idee e conoscenze, e non sterile e odioso nozionismo calato dall’alto) e più in generale lo scosceso sentiero dell’integrazione.
Lezioni di gruppo e individuali da telefono o pc, orari flessibili con disponibilità di alcuni anche nei periodi festivi, aiuto compiti per bambini e ragazzi stranieri, e tanti, tanti argomenti: è proprio quest’ultimo il caso mio (Matteo), di Carol, Liviana e Dibi, un giovane ragazzo arrivato due anni fa dal Mali. Quando Liviana, la nostra paziente tutor, ci ha presentato Dibi, l’obiettivo era quello di fare più conversazione possibile, ma la sua curiosità era incontenibile: e così, dal fare quattro chiacchiere per conoscere nuove parole (nel loro senso Leopardiano, di espressioni ricche di significati e non asettiche etichette che diamo alle cose), siamo presto passati a studiare storia, o meglio a raccontarla, dall’unità d’Italia alla seconda guerra mondiale, passando per la storia della nostra lingua, Charlie Chaplin e il suo Charlot, e le tradizione del Mali (come avremmo potuto scoprire altrimenti che in Mali si parla il “Bambara”, a proposito di scambio orizzontale). Non solo. Dibi è anche elettricista, e io e Carol facciamo entrambi un liceo scientifico, e quindi perchè no? Perchè non fare anche un corso accelerato di elettromagnetismo? E poi ancora geografia, astronomia (con Dibi stiamo capendo assieme come la terra ruota e come si generano le stagioni), fisica, matematica ed educazione civica.
In conclusione, da questo 2020, abbiamo sì tratto tutti difficoltà e disagi, ma anche tanti insegnamenti, conoscenze e incontri, in pieno spirito Penny Wirton, portando avanti nel nostro piccolo a Bologna, come tanti altri fanno in altre città italiane, la volontà dei fondatori Eraldo Affinati e Anna Luce Lenzi, con la speranza di poter fare sempre meglio, a partire da subito, ovvero questo nuovo 2021 che sta iniziando.