Volontariato: la Penny Wirton ad Albano Laziale
Il 17 dicembre 2021 all’Istituto Murialdo di Albano Laziale, in provincia di Roma, due volontarie della Penny Wirton, Alessandra Pizzi e Giovanna Monticone, hanno incontrato gli adolescenti che frequentano le classi medie e hanno raccontato la loro esperienza alla scuola di italiano gratuita per migranti.
La Penny Wirton incontra gli studenti di Albano Laziale
di Alessandra Pizzi e Giovanna Monticone
Il 17 dicembre 2021, alla vigilia della giornata internazionale dei migranti, una mia amica che insegna alle scuole medie delll’istituto Murialdo di Albano, e che guarda da tempo con curiosità l’esperienza della Penny Wirton, ha chiesto a me e a Giovanna Monticone la disponibilità a parlare ai suoi studenti della nostra scuola, inserendo questa giornata in un programma di educazione civica che affrontasse tematiche importanti e urgenti del nostro tempo.
Abbiamo accettato volentieri e siamo così state accolte in un bellissimo istituto, posto nella parte antica di Albano Laziale, all’interno di un teatro e abbiamo avuto un confronto con una classe di seconda media, in presenza, e altre quattro classi in video collegamento anche con i loro professori.
Abbiamo raccontato del nostro incontro personale con la Penny Wirton ma anche come è nata e si è strutturata negli anni la scuola, mostrando fotografie e video con interviste a studenti e insegnanti della nostra sede romana. Abbiamo parlato delle caratteristiche uniche del metodo uno a uno della Penny Wirton e delle sue finalità, che vanno ben oltre l’insegnamento della nostra lingua ma puntano innanzitutto a un incontro e uno scambio che siano di cultura, di umanità, di vita e, non ultimo, di amicizia. Abbiamo letto due storie di ragazzi che da situazioni tremende sono riusciti a riscattarsi e a pensare a un futuro possibile, anche grazie all’esperienza di aiuto e accoglienza della Penny Wirton.
L’attenzione è stata molta, le domande numerosissime. Ci hanno chiesto della provenienza degli studenti, le età, storie particolari, degli insegnanti, il metodo di studio e la modalità di insegnamento, risultati, motivazioni ideali, e – punto affascinante che stupisce sempre – della gratuità dell’impegno dei volontari.
Inutile dire che ne siamo uscite contente e arricchite, colpite dal fatto che pensavamo di dover faticosamente intrattenere per un’ora e mezza cinque classi di ragazzini e, invece, ci siamo subito accorte che erano loro a seguirci con attenzione e curiosità, a dimostrazione che tutto ciò che è pensato e realizzato per andare incontro al bisogno reale della persona, suscita sempre interesse e interrogativi non banali. Speriamo che occasioni così si ripetano a macchia d’olio, per far conoscere il più possibile a tutti la bellezza della Penny Wirton!