Migranti: a scuola di volontariato con Eraldo Affinati
La Penny Wirton, scuola di italiano gratuita per migranti, come modello non soltanto di insegnamento della lingua ma anche di forme di volontariato capaci di fare rete.
Intervistato dalla rivista Fitel Tempo Libero, il fondatore della Penny Wirton, Eraldo Affinati, ricorda le origini della scuola di italiano gratuita per migranti e racconta: “Oggi abbiamo raggiunto numeri a quel tempo imprevedibili, perché decine di associazioni, attualmente più di sessanta, sparse nel territorio nazionale si sono affiliate a noi, riconoscendosi nello stile che pratichiamo: niente classi, nessuna burocrazia, rapporto uno a uno. Migliaia di immigrati e volontari fanno riferimento a questa rete di assistenza: un bel segno di partecipazione attiva“. Tutto questo avviene perché “non contano i metodi ma la qualità della relazione umana. Credo che in questo senso il cosiddetto modello Penny Wirton possa
essere ripreso in qualsiasi altra situazione didattica e pedagogica anche istituzionale”, sottolinea Affinati.
Il fondatore della Penny Wirton, quest’anno, è stato padrino dell’ottava edizione di “Storie inaspettate”, il concorso nazionale Fitel per racconti inediti, dal titolo “Giovani in difficoltà. Mal di vivere, mal di lavoro”. “La pandemia ha esacerbato una condizione di smarrimento esistenziale dell’adolescente che nella nostra epoca deve affrontare la deflagrazione del desiderio con la quale abbiamo a che fare tutti noi – ha spiegato Affinati -. Abbiamo bisogno degli immigrati in ogni senso: economico, sociale e culturale. A mio
avviso le rappresentanze politiche non comprendono sino in fondo questa necessità vitale e
non sembrano capaci di spiegarla al paese, limitandosi troppo spesso a utilizzare strumentalmente, in un senso o nell’altro, il mutamento epocale che abbiamo di fronte”.
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