Trento: in 9 mesi stallo su accoglienza migranti

Il 3 febbraio scorso la cerimonia per la Capitale del Volontariato

Da quando a Trento si è svolta la cerimonia per l’anno della Capitale del Volontariato, il 3 febbraio scorso, in nove mesi sul fronte dell’accoglienza dei migranti non si è fatto alcun passo in avanti. È la disamina di Luca Bronzini, referente della scuola di italiano gratuita per migranti Penny Wirton di Trento, affidata alle pagine del quotidiano locale “Il T“.

Nella lunga intervista Bronzini – che il 3 febbraio tenne un discorso molto sentito e acclamato – spiega: “Quel discorso era una fotografia del momento ed era denso di auspici, oggi lo rifarei pari pari, perché istituzionalmente non è cambiato nulla sul fronte dell’accoglienza. Il Comune di Trento continua a impegnarsi con risorse proprie per migliorare la situazione, ad esempio ha fatto in modo di aprire il dormitorio gestito dal Centro Astalli ai Cappuccini. Per quanto riguarda la provincia, ovvero l’ente che sarebbe preposto ad affrontare da questione, le cose sono pure peggiorate: in primavera infatti è entrato in vigore il decreto Cutro che ha di fatto portato a un’ulteriore stretta sulla protezione speciale oltre che a norme più restrittive sull’accoglienza dei richiedenti asilo, questo nel concreto significa nuovi tagli sulle risorse destinate all’accoglienza”. Per il futuro le associazioni che sul territorio si occupano dell’accoglienza e inclusione dei migranti, si aspettano “risposte concrete – afferma Bronzini -. Quel che è certo è che ci sono ampi margini di miglioramento, sia sull’accoglienza d’emergenza sia sull’inclusione. Proponiamo la collaborazione con altri enti, non ultime le scuole, per concretizzare l’accoglienza e per devitalizzare la società con occasioni di incontro e scambio tra persone che altrimenti rimarrebbero chiuse in casa”.

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