Trento: due giorni con il fondatore della Penny Wirton

Due giorni di confronto con la cittadinanza e le associazioni per l’accoglienza dei migranti insieme a Eraldo Affinati.

“L’Italia non dovrebbe essere un’etichetta, ma un sentimento”. È quello che pensa Eraldo Affinati, fondatore della Penny Wirton, scuola di italiano gratuita per migranti che a oggi conta 64 sedi in tutta Italia. In una intervista al giornale locale “L’Adige”, Affinati si esprime sui nuovi licei “Made in Italy” proposti dal ministero dell’Istruzione e che a Trento contano soltanto pochi iscritti, alla vigilia della sua due giorni di incontri a Trento e a Levico. “L’Italia non dovrebbe essere un’etichetta, ma un sentimento – dice Affinati -. Trento storicamente è uno dei cuori d’Italia. E questa Italia non può essere ridotta a una decalcomania da incollare su una scuola. Il sentimento dell’Italia non è solo degli italiani: può esserlo anche di una ragazza nigeriana o di un profugo siriano. Allora possiamo sentire veramente quell’Italia nostra, di cui parlava Francesco Petrarca, quella fondata sull’umanesimo, inclusiva e non selettiva”.

Nei prossimi giorni Affinati sarà in tour a Trento e a Levico per dialogare con la cittadinanza e con le persone che operano nel mondo dell’accoglienza e della cultura della cura. L’educazione come strumento di emancipazione, l’insegnamento della lingua come chiave per l’integrazione e la parola come atto di responsabilità: sono questi i temi su cui concentrerà lo scrittore nei quattro appuntamenti in programma tra il 25 e il 26 febbraio.

Nell’articolo del giornale L’Adige tutti i dettagli sugli appuntamenti!

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