Migranti: un po’ di Penny Wirton in Europa

Tra le “Voci dall’Europa” che hanno preso parte all’omonimo convegno al liceo Porporato di Pinerolo, in provincia di Torino, c’era anche Matteo: liceale che svolge volontariato alla Penny Wirton, scuola di italiano gratuita per migranti. Qui la storia dell’incontro tra Matteo e Muradi, coetaneo pakistano.

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Migranti: Penny Wirton “si approvi subito lo Ius Scholae”

“È intollerabile che ancora oggi non venga concessa la cittadinanza a bambini e ragazzi che di fatto sono italiani, ma non lo sono giuridicamente”: Eraldo Affinati, scrittore e fondatore della Penny Wirton, scuola di italiano gratuita per migranti, in apertura dell’Assemblea annuale nazionale delle Penny Wirton, lancia l’appello per l’approvazione dello Ius Scholae.

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Torino: vola la Penny Wirton, 45 studenti in tre mesi

A tre mesi esatti dall’avvio della sua attività, il primo marzo 2022, la scuola Penny Wirton di Torino è una realtà viva e già ben presente in città. In soli tre mesi il numero dei volontari è triplicato, oggi ce ne sono diciotto, e sono aumentati anche gli studenti: sono in tutto 45, dic ui 27 donne e 18 uomini.

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Pinerolo: incontro tra liceali e migranti della Penny Wirton

Un gruppo di studenti del liceo Porporato di Pinerolo, in provincia di Torino, che ospita la Penny Wirton, scuola di italiano gratuita per migranti, ha sviluppato un progetto ministeriale dal titolo “Che storia”. Le ragazze e i ragazzi hanno incontrato i migranti allievi alla Penny Wirton e queste sono le loro testimonianze.

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Migranti: Runa, un posto nel mondo e sul web

Runa ha un blog di cucina che va bene in Bangladesh. Per la pasqua, dopo meno di due anni di scuola alla Penny Wirton, ha realizzato questo primo video in italiano, con i due figli Alì e Ramim. Il regalo più bello, testimonianza di impegno, tenacia e determinazione.

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Inclusione: “Un capo in b” per le studentesse kosovare

Nei bar di Trieste il caffè macchiato al vetro, ovvero servito in un bicchierino anziché in tazza, è noto come “capo in b”, espressione che sta a indicare un piccolo cappuccino al bicchiere. Un’abitudine, quella di ordinare “un capo in b”, che le studentesse kosovare Kujtesa ed Elfie hanno appreso immediatamente.

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